Nei primi anni ’70, ero la giovane sociologa alla ricerca di un’utopica società diversa in cui qualcosa doveva sempre cambiare all’esterno. La maternità è stata per me una rivoluzione pacifica: non mi bastava più analizzare e criticare il mondo, avevo bisogno di amarlo. Nel 1978 sono andata a studiare in India insieme a mia figlia Anita. Ho incontrato la scienza dello Yoga codificata da Patanjali nei Sutra, e trasmessa da maestro a discepolo secondo la tradizione orale. Un viaggio epico in me stessa, accompagnata per più di due decenni da un maestro di libertà, T.K.V. Desikachar, a cui offro profonda gratitudine.
Nel 1992 ho incontrato Thich Nhat Hanh (Thây), monaco zen vietnamita, poeta, maestro di riconciliazione e di spiritualità impegnata nella vita quotidiana. Mi sono sentita subito accolta e incoraggiata a continuare il cammino già intrapreso e con grande stupore ho scoperto Buddha e Patanjali vicini come fratelli nel mio cuore. Ma non solo. Ho sentito il valore inestimabile della testimonianza vivente di Thây per trasformare la nostra vita sul pianeta: amore che respira e cammina sulla Terra. Nel 2004 sono stata da lui ordinata insegnante di Dharma (Plum Village, novembre 2004). Oggi condivido la mia esperienza con “Il Corpo che Medita”, un programma itinerante di iniziazione all’arte della salute e della pace per creare un ponte fra genitori e figli, insegnanti e studenti, scienza e spiritualità, oriente e occidente. Curo la redazione dei “Quaderni per una Educazione alla Pace”: Passi di Pace, Il Cuore della Pace, Una chiave per la Pace.