La pratica del dire “sì”

Il nostro suggerimento per le prossime settimane è di portare sempre più accoglienza alle sensazioni spiacevoli che si manifestano in noi, non solo quando sediamo in meditazione ma in ogni momento della vita quotidiana. Abbiamo già sperimentato come un sorriso può cambiare lo stato d’animo col quale ci avviciniamo alle situazioni che ci mettono in difficoltà. La pratica che vorremmo offrire oggi è, quando incontriamo qualcosa che ci crea disagio, di accoglierlo dentro di noi con un silenzioso “Sì”.
Possiamo iniziare allenandoci con qualcosa di molto semplice, ad esempio con le sensazioni che emergono in noi quando ci viene servito un cibo che non ci piace, quando abbiamo fretta e il nostro autobus è in ritardo o il semaforo diventa rosso proprio mentre arriviamo all’incrocio. La vita ci offre infinite occasioni di pratica! In quei momenti, possiamo metterci in contatto col corpo, con la sensazione spiacevole che quella situazione fa nascere in noi, e con i pensieri e i giudizi che in genere l’accompagnano, e dire amorevolmente “Sì” dentro di noi alla situazione, alle sensazioni e ai pensieri. Possiamo lasciare loro la libertà di essere. Nel tempo potremo estendere questa pratica a situazioni che ci mettono più in difficoltà.
Per percepire con chiarezza quello che ci accade quando invece facciamo resistenza a ciò che ci succede, se la situazione ce lo consente possiamo fare un piccolo esperimento e iniziare dicendo “No” dentro di noi a ciò che ci mette a disagio, alle sensazione e ai pensieri che ne seguono, e fare attenzione a come si traduce questa resistenza nel corpo: tensione allo stomaco, al petto, alla gola? Un senso di chiusura del cuore?
Possiamo poi fare qualche respiro profondo e indirizzare un flusso di amorevole accoglienza e un “Sì” alla nostra esperienza. Possiamo aprire il cuore e accogliere in modo incondizionato, con un “Sì”, le sensazioni spiacevoli che stiamo provando. Se in noi c’è ancora resistenza a ciò che sta accadendo o magari a questa pratica che stiamo facendo, possiamo accogliere anche questa naturale resistenza nello spazio più ampio del “Sì”: “Sì” al disagio, “Sì” a ciò che in noi vorrebbe che quel disagio sparisse subito, “Sì” a qualsiasi cosa emerga.
Cosa proviamo quando, invece che resistere, diciamo “Sì” alla nostra esperienza? C’è qualcosa che si ammorbidisce, si apre, si rilassa nel corpo? C’è più spazio e apertura anche nella mente? Cosa accade a quel disagio quando lo accogliamo con un “Sì”? Si intensifica? Si diffonde? E cosa accade nello spazio del cuore?
Come sarebbero le nostre giornate se portassimo questo senso di accoglienza alle inevitabili sfide e dolori della vita?

(Per un approfondimento sulla pratica del dire “Sì”, puoi leggere questa traduzione di un articolo di Tara Brach)

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